ACL: A FAVA CHIEDIAMO FERMEZZA: DEROGHE A PRESCINDERE DAL PARERE NEGATIVO DI ISPRA
Il parere negativo ,commenta Fava, non entra nel merito della proposta della Regione , ma recita in maniera lapidaria , che non vi sono le condizioni essenziali , quali l’assenza di soluzioni alternative, per poter attivare la caccia in deroga.
Una risposta questa , fotocopia di quelle che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha continuamente ripetuto per quattro anni. L’ISPRA asserisce anche che il concetto di “piccola quantità ” non risulta applicabile alla gran parte delle specie dei passeriformi, e in particolare a quelle migratrici.
Inoltre l’Istituto torna sul tema sull’infrazione europea , sulle minacce della Commissione di proporre sanzioni a carico dell’Italia. Un passaggio questo del tutto irrituale e fuori luogo in quanto ISPRA dovrebbe entrare nel merito tecnico della richiesta di Regione Lombardia , eventualmente confutare dati e numeri ma non sostituirsi al dipartimento per le Politiche europee.
Come ACL in un precedente editoriale , prevedendo la bocciatura della richiesta della Regione, avevamo avanzato la proposta di effettuare una Delibera di Giunta per il prelievo in deroga a prescindere dal parere ISPRA in quanto questo parere, pur essendo obbligatorio, non è vincolante a tutti gli effetti.
Conosciamo il carattere dell’Assessore Fava, che non è tipo da farsi intimidire dalle risposte lapidarie ed evasive di ISPRA , per cui per coerenza dimostri determinazione e fermezza presentando alla Giunta una Delibera che non tenga conto dei pareri “copia -incolla” dell’ Istituto,consentendo la deroga per una forma di caccia fortemente radicata nelle valli bresciane e bergamasche.
Come ACL,ci auspichiamo che questa richiesta all’Assessore Fava venga formalizzata attraverso un documento redatto e siglato da tutte le Associazioni Venatorie , un segnale concreto ed unitario che va nel senso di fare gruppo e squadra sulle cose che contano.
ACL- Ufficio stampa